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Carnevale di Grauno
Grauno (TN)
7 Gennaio e Carnevale
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Qui il carnevale si articola in diverse fasi, la prima inizia addirittura il giorno seguente l'epifania, a Grauno infatti non si perde tempo: la notte stessa il gruppo dei giovani prossimi a partire per la leva si reca nel bosco, taglia alcuni fusti di pino, li trascina nell'abitato e li lega alle colonne delle quattro fontane del paese. Gli alberelli, simbolo del carnevale iniziato, possono essere legati alle fontane solo dopo la mezzanotte: se questa operazione viene eseguita prima, come talvolta accade, qualcuno del paese deve intervenire a mozzarli in cima. La seconda fase inizia nei giorni immediatamente precedenti il martedì grasso, e comprende l'abbattimento di un grosso albero di pino e il suo trasporto nei pressi del paese, dove viene sfrondato e dove rimarrà fino al martedì grasso. Giunta la mattina di questo giorno, il pino è trasciato attraverso una ripida viuzza sulla strada, dove ad attenderlo ci sono tutti i paesani. Egli farà da cornice alla comèdia, preparata in gran segreto dai circoscritti nei giorni precedenti. Il palcoscenico per la recita è la stessa piazza, mentre le quinte sono costituite dalle viuzze laterali. La curiosità è notevole, giacchè la rappresentazione varia ogni anno e comprende sempre allusioni satiriche a personaggi a tutti noti. Al termine il "colpevole" (che solitamente è l'ultimo sposo dell'anno) è condannato a battezzare il pino, che da quel momento diventa la personificazione del carnevale. Si procede quindi al trascinamento dell'albero che viene poi piantato nell'apposito doss del carnevàl, una piccola altura situata in mezzo ai campi coltivati, dalla quale si domina tutta la valle. Nel pomeriggio, mentre in un capannone impazza il ballo, i giovani procedono all'addobbo del pino utilizzando paglia e vecchi pneumatici. Durante la serata si riforma il corteo per la fase conclusiva della festa: il falò. L'accensione del grande albero spetta a colui che lo ha battezzato, al quale si unisce anche la moglie e dal movimento delle bolife (scintille) si traggono gli auspici per l'annata agricola: se esse si sollevano molto il presagio è infausto, se invece restano basse e fanno arco come le spighe della segale e dell'orzo quando sono pesanti e cariche, la prospettiva sarà favorevole e il raccolto abbondante.
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