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Festa di san Nicolò
Stelvio (BZ)

6 dicembre

In questo paese della Val Venosta è denominata "Festa dei Klosen" e i protagonisti sono i ragazzi dai sedici ai diciotto anni. Sono divisi in tre gruppi: gli schachn (brutti), ricoperti di stracci e pelli e indossanti maschere di legno dai tratti diabolici e terrificanti. Ognuno di loro tiene fra le mani pesanti e rumorose catene con le quali tenta di aggredire e legare quanti capitano a tiro, e soprattutto le ragazze che fuggono (ma non troppo) eccitate e divertite. I più giovani si vestono da schianen o weisen (belli, saggi) e sono gli accompagnatori di san Nicolò. Infine vi è il gruppo degli scheller detti anche esel (asini). Il loro è un costume coloratissimo e assai vistoso e indossano maschere in pelle, mentre in vita tengono legati gruppi di pesanti campanacci che emettono un frastuono incessante. Si accompagnano ai weisen e rappresentano gli spiriti della natura più benigni. Su tutti vigilia lo scharsch (gendarme), un personaggio indossante una vecchia uniforme militare che ha il compito di garantire il corretto svolgimento della festa. Vi è poi san Nicolò in panni episcopali accompagnato da un personaggio con una lanterna e da un altro che porta il libro sacro. Altre due figure portano rispettivamente delle verghe destinate a punire i bambini cattivi e una cesta con i doni per quelli buoni. Nel tardo pomeriggio il rumoroso corteo scende in paese: gli scheller avanzano a grandi balzi, fanno capriole e gesticolano, mentre gli schachn procedono con andatura solennemente minacciosa, di tanto in tanto entrano nelle case seminando il terrore tra i bambini "cattivi". Una volta giunti davanti alla chiesa seguono San Nicolò che invita tutti a recitare l'Angelus.


Trato marzo
Trato marzo
Pinzolo (TN)

Ultimi due giorni di Febbraio e primo di Marzo

E' una festa che riprende un'antica tradizione della valle per festeggiare l'inizio della primavera e con essa il tempo degli amori. Per tre sere di fila gruppi di giovani salgono su un'altura prospiciente il paese, accendono un falò e poi con un grande imbuto di latta che serve per amplificare le voci urlano i nomi di persone di sesso diverso e con delle strofette propongono il loro fidanzamento. Ogni strofa è declamata lentamente e con enfasi. Inizialmente si tentano gli accoppiamenti più strampalati: un giovane con una vecchia o una ragazza bellissima con un giovane noto per la sua bruttezza. L'ultimo giorno è il più atteso perché le coppie sono più o meno reali e in alcuni casi ancora clandestine. E' l'occasione per ufficializzare il loro fidanzamento di fronte a tutto il paese.


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