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Festa di San Nicola
Bari (BA)
7-8 maggio
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Nel lontano 1087 ad alcuni marinai baresi riuscì la rocambolesca impresa di trafugare da Myra, in Asia Minore, le ossa di san Nicola, da sempre venerato per la protezione che forniva ai naviganti. Quel lontano avvenimento viene ogni anno ricostruito con un corteo storico che attraversa le vie della città, muovendo dal borgo antico dove ha sede la basilica dedicata al santo. Alla manifestazione prendono parte circa cinquecento figuranti in costume, mentre la città è invasa da pellegrini con il tradizionale bordone coronato da un ciuffo di erbe e da pigne su cui è legata l'immagine del santo. Nella mattinata un gruppo di cavalieri attraversa la città per annunciare l'imminente sbarco delle sante ossa. Nel tardo pomeriggio poi, con la sola illuminazione fornita da fiaccole e falò, una lunga teoria di figuranti in costumi medievali accompagna la "caravella" (divenuta simbolo di Bari) spinta da marinai con in testa il Basileus, che nove secoli fa era il capo della città. Sul castello di poppa dell'imbarcazione è collocata l'immagine di san Nicola contornata da stupendi flabelli, pale illustranti scene della sua vita e una croce d'oro di stile bizantino incrostata di pietre preziose. Tra gli spari dei mortaretti una voce racconta la vita del santo mentre la caravella è trainata a forza di braccia. La messa in scena dura fino oltre la mezzanotte e si conclude dinnanzi alla basilica, i cui battenti vengono spalancati all'arrivo della caravella. Il giorno seguente l'immagine del santo viene posta su un peschereccio e portata al largo; un tale privilegio è pagato dal proprietario del naviglio con una congrua offerta che, assieme ad altre, servirà a fornire la dote a fanciulle povere della città. Ciò in ricordo di un miracolo del santo che procurò i denari per la dote di tre misere fanciulle che si erano rivolte a lui per ottenerla.
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