Forte eretto a partire dal 1534 per iniziativa del vicerè di Napoli Don Pedro di Toledo «ad reprimendam audaciam Aquilanorum», ovvero per repressione contro gli abitanti della ricca città di L'Aquila che si era ribellata agli Spagnoli e schierata con i Francesi. Progettista della grandiosa opera fu lo spagnolo Don Pirro Luis Escribà, capitano ed architetto militare di Carlo V, già impegnato nella realizzazione di Castel Sant'Elmo a Napoli.
Lo Escribà, o Scrivà, iniziò la costruzione il 30 maggio del 1534, su un terreno che dominava la città e dove si dice che nel 1401 fu eretto da re Ladislao un fortilizio. Per circa due anni l'architetto Escrivà rimase a seguire i lavori che furono poi continuati da Gian Girolamo Escrivà, probabilmente suo parente.
I lavori continuarono fino al 1567, anno in cui gli aquilani non potendo più continuare a versare le esose tasse con le quali veniva pagata la realizzazione della costruzione, chiesero agli Spagnoli di fermare l'opera. Da allora, il castello fu utilizzato come alloggiamento per le truppe. Le successive fasi costruttive, si ebbero nel 1606 e nel 1698; mentre nel 1843 venne sostituito il ponte di legno semilavatoio con l'ultima campata di quello attuale, in pietra. Attualmente è sede del Museo Nazionale d'Abruzzo.
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