|
|
Le Sirene
Golfi di Napoli e Salerno
|
La leggenda racconta che le mitiche Sirene dimorarono nel mare dei Golfi di Napoli e di Salerno. Esse ammaliavano con il loro richiamo seducente i naviganti di passaggio, i quali soggiogati da quel canto irresistibile, perdevano il controllo delle imbarcazioni, andandosi a schiantare sugli scogli, ma Ulisse sfuggì abilmente al loro tranello facendosi legare all’albero della nave dopo aver tappato con la cera le orecchie dei suoi marinai, affinché non udissero il loro canto. Le tre Sirene, Partenope, Ligea e Leucosia per la disperazione si gettarono in mare tramutandosi in scogli. Così nacquero le isole Sirenuse o Li Galli. Il culto delle Sirene fu certamente osservato dai popoli dell’antichità e nella Penisola Sorrentina era stato edificato un grande Tempio ad Esse dedicato. La diffusione del culto, nella zona, è stata confermata dal ritrovamento, nella Necropoli del “Deserto”, di alcuni vasi raffiguranti proprio le Sirene. L’ubicazione di questo Tempio non è stata mai accertata, studiosi ed archeologi lo hanno cercato invano, avendo come unico riferimento le scarne indicazioni riportate da alcuni scrittori dell’antichità, quali Stazio e Strabone.
|
|
|
|
|
|
|
Le origini di Amalfi
Amalfi (SA)
|
La leggenda narra che ai tempi dell'imperatore Costantino un gruppo di famiglie romane, volendo lasciare Ravenna e trasferirsi a Costantinopoli, furono sorprese da una violenta tempesta e costrette a rifugiarsi sulle coste della Dalmazia. Interpretato l'accaduto come cattivo auspicio, cambiarono rotta e si diressero nel Tirreno dove fondarono un villaggio vicino Palinuro, chiamato Melphe. Da qui continuarono ad esplorare i posti vicini e scoprirono un luogo ben protetto e ricco d'acqua, dove decisero di stabilire una colonia: il posto della gente venuta da Melphe, in latino "A Melphe", la futura Amalfi.
|
|
|
|
|
|
|
|