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Festa di li Schietti
Terrasini (PA)
Domenica di Pasqua
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Gli schietti sono i celibi del paese che il giorno di Pasqua si misurano in una singolare gara consistente nell'alzare al cielo, con un braccio solo, un albero d'arancio del peso di circa 50 chili con un adorno di ninnoli e nastri colorati. L'albero viene portato in giro per il paese e si ferma per la prova di forza sotto casa delle "zite" le fidanzate.
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Fistinu di Santa Rosalia
Palermo (PA)
11-15 luglio
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Rosalia, figlia del duca Sinibaldo, a sua volta nipote di re Guglielmo II, preferì agli agi che poteva assicurarle, la contemplazione e la preghiera, ritirandosi in una spelonca sul monte Pellegrino, dove morì a trent'anni nel 1160. Le sue spoglie furono ritrovate 464 anni dopo quando Palermo era afflitta da una terribile pestilenza. Portate in processione, si racconta, aiutarono a vincere il morbo e da allora si celebrano a Palermo i festeggiamenti in onore della santa patrona, che terminano con la solenne processione delle reliquie, racchiuse in una preziosa teca d'argento costruita nel 1631. Un fastoso ed imponente carro trionfale a forma di nave, alto dodici metri, contenente il simulacro della santa ricoperto di rose, sfila per le vie cittadine trainato da dodici buoi e scortato da un drappello di alfieri a piedi e a cavallo. Al suo interno è collocata la banda musicale che suona durante tutto il tragitto. Segue un corteo di figuranti in costume d'epoca. La sera di fuochi artificiali incendia il cielo, mentre la gente mangia a sazietà le celebri cassate e i dolci per cui Palermo è famosa.
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Pasqua Albanese
Piana degli Albanesi (PA)
Domenica di Pasqua
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La cittadina fu fondata nel 1488 da famiglie albanesi fuggite in Sicilia perché il loro Paese era stato invaso dai turchi, per tale motivo dunque la Pasqua si celebra con il rito greco. Le donne e le ragazze indossano bellissimi costumi di seta ricamati d'oro e sulla fibbia d'argento portano incise le immagini di San Giorgio e della Vergine Odighitria (che significa "guida del cammino"). Dopo la messa cantata nella cattedrale di San Demetrio, si svolge la processione del sacro Velo, un tessuto che riproduce l'immagine del Cristo. Al termine le ragazze distribuiscono uova benedette colorate di giallo o di rosso, secondo una tradizione che un tempo era comune a tutta la cristianità, ma che ora si è tramandata solamente in oriente. L'uovo simboleggia la nascita di una vita, e quindi il rinnovamento dell'anno astrologico nell'equinozio di primavera, ma anche la rinascita di Gesù a nuova vita.
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Il Ballo dei Diavoli
Prizzi (PA)
Domenica di Pasqua
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Tutto inizia la domenica delle Palme con un complesso rituale che si trasforma in rappresentazione. La figura del Cristo avanza su un asino riccamente ornato, seguita dal popolo in festa e dai dodici apostoli fra cui Giuda con una lanterna in mano, con la quale va simbolicamente alla ricerca di Gesù. I riti riprendono la sera di giovedì, quando Cristo viene portato sul Calvario (una collinetta sulla quale sarà piantata la croce) e vegliato per tutta la notte. Domenica, per l'intera mattinata, i diavoli scorrazzano per le vie dell'abitato minacciando tutte le persone che incontrano. Sono in realtà uomini che indossano tute di tela, pelli di capra sulle spalle e una maschera cornuta dai tratti demoniaci sul viso. Con le mani agitano delle catene di ferro in segno di vittoria sulla vita. Assieme a loro procede un uomo che raffigura la morte e porta in mano una balestra di legno con la quale prende di mira i passanti. Coloro che sono simbolicamente colpiti vengono trascinati dai diavoli verso la più vicina osteria (che rappresenta l'inferno), dove sono costretti a pagare da bere tra lo scherno dei presenti. Ma quando nel pomeriggio, in piazza, la statua della Madonna si incontra con quella del Cristo risorto, ecco che i diavoli e la morte stramazzano a terra sopraffatti da altri giovani in vesti di angeli. I diavoli, infine domati, si inginocchiano fra le due statue e si tolgono le maschere affermando così la vittoria della vita sulla morte e del bene sul male.
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Corteo Nuziale
Ballo della Cordella
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Rievocazione dell'antico corteo nuziale
Petralia Sottana (PA)
Prima domenica dopo ferragosto
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Gli antichi costumi patriarcali prevedevano che la sposa fosse accompagnata nella sua nuova casa con un corteo. Ancora oggi figuranti in costume rievocano quell'antica e gentile consuetudine. Gli sposi, riccamente abbigliati, sfilano a cavallo di una mula bianca tra le vie del paese e giungono infine in uno spiazzo tra i campi, dove si svolge il "ballo della cordella". Ventiquattro ballerini, disposti a cerchio, reggono altrettante cordelle variamente colorate pendenti da un'alta pertica e le intrecciano muovendosi al ritmo della danza fino a costituire una rete ad ombrello, che poi viene sciolta rifacendo il ballo in senso inverso. Un gruppo di cantori intanto eleva un inno di ringraziamento alla Madonna dell'Alto per il buon raccolto dell'anno.
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