|
|
Corsa dell'Anello
Narni (TR)
Prima domenica di Maggio
|
Tra la fine di aprile e l'inizio di maggio (la festa č dedicata a San Giovenale, la cui ricorrenza č il 3 maggio) si corre a Narni in piazza dei Priori una spettacolare gara, la corsa dell'anello, che qui sarebbe stata istituita per la prima volta nella metā del Trecento. La sera della vigilia un rutilante corteo in abiti medievali attraversa le strade pavesate a festa con bandiere, festoni e migliaia di torce accese. La sfilata vuole ricordare il miracolo operato nell'anno 370 dal vescovo Giovenale, che avrebbe salvato la cittā dall'attacco di un'orda di barbari. Domenica poi i cavalieri devono cercare di infilare con un'asta, dal dorso di un cavallo lanciato al galoppo, un anello agganciato a una corda tesa fra due caseggiati. Essi si muovono da direzioni contrapposte e hanno a disposizione tre prove. In tutto sono nove cavalieri, tre per ciascuno dei terzieri cittadini. Il vincitore riceve in premio un drappo turchino con l'effige del grifo alato e l'immagine di san Giovenale. Alla manifestazione fanno da cornice mostre, spettacoli e concerti.
|
|
|
|
|
|
|
Festa della Palombella
Orvieto (TR)
Pentecoste
|
La festa fu istituita nel XV secolo per iniziativa della nobildonna Giovanna Moraldeschi e si proponeva di rievocare la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. Il giorno di Pentecoste sul tiburio della chiesa di san Francesco, posta di fronte allo splendido duomo, si colloca un'edicola raffigurante l'empireo in cui si vede una colomba legata per le ali con un nastro rosso a una raggiera. Sulla gradinata del duomo viene intanto collocato un tabernacolo gotico raffigurante il Cenacolo. A mezzogiorno, scatenati dal suono di una campana, dall'empireo scoppiano fuochi artificiali, mentre una colomba meccanica, sospinta da piccoli razzi, scende verso il tabernacolo lungo un filo metallico e, proprio come descritto negli Atti degli apostoli, accende fiammelle sulle teste della Vergine e dei primi seguaci di Cristo. Una volta raccolta, la palombella č consegnata al vescovo, che a sua volta la dona a una coppia di sposi. Un tempo dalla regolaritā del volo della colomba si traevano auspici sull'andamento dell'annata agricola.
|
|
|
|
|
|
|
|