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Palio dell'Oca
Trento (TN)

Durante le Feste Vigiliane, in onore di San Vigilio patrono della città, le contrade cittadine danno vita sull'Adige al “Palio dell’Oca”, che impegna gli equipaggi delle zattere partecipanti a superare alcune prove di abilità.


Sagra della Val Sarentino
Sagra della Val Sarentino
Sarentino (BZ)

Primo fine settimana di settembre

Una delle manifestazioni più importanti della cultura tirolese. Ci sono momenti religiosi e folcloristici. Tutti i partecipanti indossano un costume tradizionale. Nata circa un secolo fa come sagra musicale, si è arricchita in seguito.



COMPAGNIA SONADUR DI PONTE CAFFARO
uno dei gruppi che suona durante la festa



Le donne del paese preparano i CAPUSS
tipico involtino distribuito durante la festa



Ragazzi nel costume tipico di Bolbeno
Notte di Note
Valli Giudicarie
Bolbeno (TN)

Secondo sabato di Agosto

Notte di note è un itinerario musicale nel paese. Gruppi di musica tradizionale (ABIES ALBA · musica tradizionale dell'Arco Alpino - COMPAGNAIA SONADUR · musica dal Carnevale di Ponte Caffaro - DESTABANDA · musica tradizionale bergamasca .. e altri gruppi che cambiano di anno in anno) suonano nelle piazze e nelle corti di questo piccolo paese del Trentino.

La festa oltre che festa della musica è festa di tutto il paese ed in questa occasione le donne cucinano il piatto tipico I CAPUSS che vengono distribuiti durante la festa.


* andreaboldini@lombardiacom.it
: www.prolocobolbeno.it

Prodotti Tipici: Capuss
Ricette Tipiche: Capuss
Festa di san Nicolò
Stelvio (BZ)

6 dicembre

In questo paese della Val Venosta è denominata "Festa dei Klosen" e i protagonisti sono i ragazzi dai sedici ai diciotto anni. Sono divisi in tre gruppi: gli schachn (brutti), ricoperti di stracci e pelli e indossanti maschere di legno dai tratti diabolici e terrificanti. Ognuno di loro tiene fra le mani pesanti e rumorose catene con le quali tenta di aggredire e legare quanti capitano a tiro, e soprattutto le ragazze che fuggono (ma non troppo) eccitate e divertite. I più giovani si vestono da schianen o weisen (belli, saggi) e sono gli accompagnatori di san Nicolò. Infine vi è il gruppo degli scheller detti anche esel (asini). Il loro è un costume coloratissimo e assai vistoso e indossano maschere in pelle, mentre in vita tengono legati gruppi di pesanti campanacci che emettono un frastuono incessante. Si accompagnano ai weisen e rappresentano gli spiriti della natura più benigni. Su tutti vigilia lo scharsch (gendarme), un personaggio indossante una vecchia uniforme militare che ha il compito di garantire il corretto svolgimento della festa. Vi è poi san Nicolò in panni episcopali accompagnato da un personaggio con una lanterna e da un altro che porta il libro sacro. Altre due figure portano rispettivamente delle verghe destinate a punire i bambini cattivi e una cesta con i doni per quelli buoni. Nel tardo pomeriggio il rumoroso corteo scende in paese: gli scheller avanzano a grandi balzi, fanno capriole e gesticolano, mentre gli schachn procedono con andatura solennemente minacciosa, di tanto in tanto entrano nelle case seminando il terrore tra i bambini "cattivi". Una volta giunti davanti alla chiesa seguono San Nicolò che invita tutti a recitare l'Angelus.


Trato marzo
Trato marzo
Pinzolo (TN)

Ultimi due giorni di Febbraio e primo di Marzo

E' una festa che riprende un'antica tradizione della valle per festeggiare l'inizio della primavera e con essa il tempo degli amori. Per tre sere di fila gruppi di giovani salgono su un'altura prospiciente il paese, accendono un falò e poi con un grande imbuto di latta che serve per amplificare le voci urlano i nomi di persone di sesso diverso e con delle strofette propongono il loro fidanzamento. Ogni strofa è declamata lentamente e con enfasi. Inizialmente si tentano gli accoppiamenti più strampalati: un giovane con una vecchia o una ragazza bellissima con un giovane noto per la sua bruttezza. L'ultimo giorno è il più atteso perché le coppie sono più o meno reali e in alcuni casi ancora clandestine. E' l'occasione per ufficializzare il loro fidanzamento di fronte a tutto il paese.


Carnevale di Grauno
Grauno (TN)

7 Gennaio e Carnevale

Qui il carnevale si articola in diverse fasi, la prima inizia addirittura il giorno seguente l'epifania, a Grauno infatti non si perde tempo: la notte stessa il gruppo dei giovani prossimi a partire per la leva si reca nel bosco, taglia alcuni fusti di pino, li trascina nell'abitato e li lega alle colonne delle quattro fontane del paese. Gli alberelli, simbolo del carnevale iniziato, possono essere legati alle fontane solo dopo la mezzanotte: se questa operazione viene eseguita prima, come talvolta accade, qualcuno del paese deve intervenire a mozzarli in cima. La seconda fase inizia nei giorni immediatamente precedenti il martedì grasso, e comprende l'abbattimento di un grosso albero di pino e il suo trasporto nei pressi del paese, dove viene sfrondato e dove rimarrà fino al martedì grasso. Giunta la mattina di questo giorno, il pino è trasciato attraverso una ripida viuzza sulla strada, dove ad attenderlo ci sono tutti i paesani. Egli farà da cornice alla comèdia, preparata in gran segreto dai circoscritti nei giorni precedenti. Il palcoscenico per la recita è la stessa piazza, mentre le quinte sono costituite dalle viuzze laterali.
La curiosità è notevole, giacchè la rappresentazione varia ogni anno e comprende sempre allusioni satiriche a personaggi a tutti noti. Al termine il "colpevole" (che solitamente è l'ultimo sposo dell'anno) è condannato a battezzare il pino, che da quel momento diventa la personificazione del carnevale. Si procede quindi al trascinamento dell'albero che viene poi piantato nell'apposito doss del carnevàl, una piccola altura situata in mezzo ai campi coltivati, dalla quale si domina tutta la valle.
Nel pomeriggio, mentre in un capannone impazza il ballo, i giovani procedono all'addobbo del pino utilizzando paglia e vecchi pneumatici. Durante la serata si riforma il corteo per la fase conclusiva della festa: il falò.
L'accensione del grande albero spetta a colui che lo ha battezzato, al quale si unisce anche la moglie e dal movimento delle bolife (scintille) si traggono gli auspici per l'annata agricola: se esse si sollevano molto il presagio è infausto, se invece restano basse e fanno arco come le spighe della segale e dell'orzo quando sono pesanti e cariche, la prospettiva sarà favorevole e il raccolto abbondante.



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