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I.G.P.
Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale
Zona Tipica: Dorsale appenninica del Centro-Italia.

La carne di Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale è prodotta da bovini, maschi e femmine, di pura razza Chianina, Marchigiana, Romagnola, di età compresa tra i 12 e i 24 mesi.


Asparago d’Argenteuil toscano
Zona Tipica: Valdarno Aretino e Area Fiorentina

Ha dimensioni inferiori ed è più sottile degli ibridi in commercio, ma la parte edibile (non legnosa) è maggiore; il sapore è più intenso.


Basilico Gigante
Zona Tipica: Valdarno Aretino e Fiorentino

Pianta con foglie lucide, di colore verde smeraldo chiaro, larghe a forma di lattuga. Ha odore intenso.


Fagiolo Zolfino
Zona Tipica: Valdarno aretino e fiorentino e Pratomagno (AR e FI)

Fagiolo piccolo, tondo, di colore giallo pallido con ilo bianco, buccia molto fine e di facile cottura.



I.G.P.
Marrone del Mugello
Zona Tipica: Comunità Montana del Mugello - Alto Mugello - Val di Sieve (FI)

L’albero del Castagno è una pianta grande, di medio vigore e lento sviluppo, con chioma aperta, rami penduli, corteccia marrone grigiastra profondamente solcata; le gemme sono ovali di color giallo fulvo, le foglie sono verde intenso. Il riccio ha dimensioni medio-grandi, con numerosi aculei medio-lunghi, contenente 2-3 frutti, raramente un guscione. Il frutto è di dimensioni medio grosse (75/90 frutti per kg), forma ovale-ellittica, apice depresso e tormentoso, pericarpo (buccia) color marrone avana con striature in senso meridiano più scure (in numero variabile da 25 a 30) e rilevate specie in prossimità dell’ilo e con abbondante pelosità interna. L’ilo è di media ampiezza con forma rettangolare-ellittica, a contorno regolare, con tormentosità residua ai bordi ed estesa raggiatura stellare.


Mela Panaia
Zona Tipica: Valdarno Aretino e Fiorentino

Il frutto è molto grosso, giallo e rugginoso.


Scalogno Nostrale Toscano
Zona Tipica: Valdarno aretino e fiorentino

Ha colore giallo e dimensioni maggiori rispetto a quello in commercio.


Pesche di Prato
Zona Tipica: Province di Prato e Firenze

Dolcetti tondi fatti di farina, zucchero, lievito, burro e succo di arancia, inzuppati nell’alkermes, divisi a metà e riempiti di crema pasticcera. Sono morbidi e molto dolci, con un intenso sapore di crema. Si producono tutto l’anno.
Per la ricetta tipica: Pesche di Prato



Pinocchiata
Zona Tipica: Chiesanuova in Val di Pesa e La Romola
San Casciano in Val di Pesa (FI)

Dolce tipico della zona nordovest del Chianti, ricca di pini, tra La Romola e Chiesanuova. E' una specie di croccante di pinoli (chiamati localmente pinocchi) raccolti e sgusciati ad uno ad uno con pazienza e passione. Assolutamente imperdibile durante la "Festa di' pinolo" a Chiesanuova nelle prime settimane di giugno.


Manifestazioni: Sagra di' Pinolo
Tartufo Nero Pregiato della Toscana
Zona Tipica: Chianti (FI e SI), Mugello (FI), Montagnola senese (SI), Casentino e Val di Chiana (AR)

(Tuber melanosporum Vitt.)
Ha uno strato esterno nero rugoso con verruche minute, poligonali e gleba o polpa nero-violacea a maturazione, con venature bianche e fini che divengono un po’ rosseggianti all’aria e nere con la cottura. Può avere grandezza variabile da quella di una nocciola a quella di un’arancia. Emana un profumo delicato molto gradevole.



Cotto dell'Impruneta
Zona Tipica: Impruneta (FI)

Le colline dell'Impruneta, e di parte del Chianti fiorentino, hanno una struttura geologica composita, al cui interno figura spesso un complesso caotico di materiali argillosi e limosi. Proprio da questa componente argillosa derivano quelle terre tanto adatte alla produzione di manufatti che hanno fatto dell'Impruneta la patria del "cotto". La presenza della materia prima accanto ad una superficie boschiva da cui era possibile trarre alimento per le fornaci e, non ultima, la vicinanza alla città di Firenze, produssero all'Impruneta un precoce sviluppo delle manifatture di laterizi e orci fin dal medioevo. Quanto fosse importante e specializzata questa produzione è testimoniato dall'esistenza di una fiorente "Corporazione degli Orciolai e Mezzinai" dell'Impruneta, documentata fin dal 1308. Questi artigiani fornivano al mercato cittadino, oltre che i laterizi, soprattutto gli orci: i contenitori in terracotta in cui si commerciava e si conservava l'olio di oliva. Anche il vino, come gran parte dei generi alimentari, veniva commerciato in contenitori di terracotta prodotti in gran parte all'Impruneta e nelle valli della Greve, dell'Ema e della Pesa.


Lame di Scarperia
Zona Tipica: Scarperia (FI)

Sull'origine della fabbricazione dei "ferri taglienti" si hanno precise informazioni: si parla di produzione di armi per la difesa del castello e per le attività del lavoro agricolo nelle vaste campagne circostanti. La posizione di Scarperia lungo l'importante via di comunicazione verso i mercati del nord, favorì il rapido crescere di questa arte e già nel 1400 era famosa per i sui ferri taglienti e coltelli. Nel 1500 i coltelli raggiungevano non solo i mercati della pianura padana ma anche quelli dell'Europa centrale. Dopo il 1870 si espanse verso il regno delle Due Sicilie. Nel 1908 la legge voluta da Giolitti pose drastiche limitazioni alla lunghezza dei coltelli che potevano essere portati liberamente. Dovevano essere di massimo 10 cm. senza punta e, con la punta, solo di 4 cm. La severa limitazione ridusse la richiesta di coltelli da tasca. Nel corso dei secoli e in una economia che lasciava sempre minor spazio agli artigiani, riuscirono a mantenersi attive quattro botteghe e queste ancor oggi rappresentano la continuità di un'arte secolare.


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