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D.O.P.
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Toma Piemontese
Zona Tipica: Province di Novara, Vercelli, Biella, Torino, Cuneo e comuni confinanti province di Alessandria ed Asti
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Formaggio di latte vaccino a pasta semicotta, distinto nelle tipologie a latte intero e a latte parzialmente scremato, di stagionatura variabile a seconda delle dimensioni, di forma cilindrica a facce piane o quasi piane con scalzo leggermente convesso.
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Robiola di Roccaverano
Zona Tipica: Comuni di Bubbio, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Olmo Gentile, San Giorgio Scarampi, Roccaverano, Monastero Bormida, Serole, Vesime (AT), Ponzone, Montechiaro d’Acqui, Castelletto d’Erro, Denice, Malvicino, Merana, Pareto, Ponti, Spigno, Cartosio (AL)
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Formaggio grasso a pasta fresca non sottoposto ad alcuna maturazione o stagionatura. Ha forma cilindrica con facce piane, leggermente orlate. Il peso di ciascuna forma può variare tra i 400 e i 200 grammi. La pasta è di colore bianco latte ed è finemente granulosa, mentre non è presente alcuna crosta esterna. Al gusto risulta leggermente acidula con un sapore delicato, saporito e tipico.
Prodotto con latte di vacca in misura massima dell’85% e di capra e pecora in rapporto variabile o in purezza, in misura minima del 15%, proveniente da due mungiture giornaliere, parzialmente decremato per affioramento.
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D.O.P.
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Murazzano
Zona Tipica: Langhe Cuneesi
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Formaggio grasso a pasta fresca, usato come formaggio da tavola. Le forme sono cilindriche a facce piane, leggermente orlate con un peso variabile tra i 300 e i 400 grammi. La pasta si presenta di colore bianco latte con una struttura morbida, leggermente consistente, a volte con occhiature, finemente granulosa. Le forme fresche non presentano alcuna crosta esterna mentre, con la stagionatura si forma talvolta una leggera patina di colore giallo paglierino chiaro. Il sapore è fine, delicatamente profumato e con un gradevole gusto che ricorda il latte ovino.
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D.O.P.
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Raschera
Zona Tipica: Provincia di
Cuneo
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Formaggio semigrasso pressato. Sono previsti due tipi: Raschera a forma quadrata e a forma rotonda. La quadrata ha un sapore più delicato, mentre quella rotonda è più sapida e profumata ed ha maggiori possibilità di maturazione. La pasta è piuttosto consistente, elastica, ha piccolissime occhiature sparse ed irregolari ed è di colore bianco o bianco avorio. La crosta è sottile di colore grigio rossastro, a volte con riflessi giallognoli, regolare, liscia ed elastica con chiazze rossastre che si accentuano con la stagionatura. Le forme hanno un peso variabile tra i 7 e i 9 Kg. Prodotto con latte vaccino eventualmente addizionato con piccole percentuali di latte ovino e/o caprino, talvolta parzialmente decremato per affioramento.
Se è prodotto e trasformato ad altitudine superiore agli 800/900 metri può fregiarsi della denominazione aggiuntiva “d’alpeggio”.
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D.O.P.
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Taleggio
Zona Tipica: Lombardia (province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco , Lodi, Milano, Monza, Pavia), Piemonte (provincia di Novara) e Veneto (provincia di Treviso)
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La zona d'origine è la Val Taleggio, da cui deriva il nome del formaggio, in provincia di Bergamo. I valligiani avendo l'esigenza di conservare il latte eccedente il consumo diretto, iniziarono a produrre del formaggio che, una volta stagionato in "grotte" o casere di vallata, poteva essere scambiato con altri prodotti o commercializzato. Ogni forma di Taleggio pesa da 1,7 a 2,2 kg, secondo le condizioni tecniche di produzione. Le forme sono parallelepipede quadrangolari, con lati di 18-20 cm e scalzo diritto alto 4-7 cm. La crosta è sottile, di consistenza morbida e di colore rosato naturale, con presenza di muffe caratteristiche color grigio e verde – salvia chiaro. La pasta è uniforme e compatta, più morbida sotto la crosta e a fine stagionatura, più friabile al centro della forma. Il colore della pasta varia da bianco a paglierino, con qualche piccolissima occhiatura. Il sapore è dolce, con lievissima vena acidula, leggermente aromatico, alle volte con retrogusto tartufato; l’odore è caratteristico.
* info@taleggio.it : www.taleggio.it
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Bettelmatt
Zona Tipica: Alpe Bettelmatt (a circa 2.100 metri di altitudine, sul confine svizzero, tra Morasco, il Gries e l'Hohisand) e in genere Alpi di Formazza, in provincia di Verbania con propaggini lombarde a ridosso del confine con la Svizzera (province di Como e Varese).
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Formaggio di latte vaccino intero, o parzialmente scremato per affioramento, da
razza bruna ed è particolarmente eccellente se proveniente da bestiame nutrito con foraggi
dell'Alpe Bettelmatt Ha un’altezza di 9 cm circa, un diametro di 45-55 cm e un peso di 8-10 kg. La forma è cilindrica con crosta rossastra, pasta burrosa, a volte con occhiatura rilevante, di colore giallo paglierino. Si produce portando il latte crudo a circa 32-35 gradi, aggiungendovi caglio liquido naturale. Coagula in circa 30 minuti. Dopo la rottura della cagliata la massa viene posta nelle fascere e leggermente pressata. Talvolta si sottopone ad una breve stufatura, a circa 22 gradi, per favorire lo sviluppo dell'occhiatura. La salatura si effettua per bagno in salamoia. Viene stagionato intorno a 40-50 giorni, fino a un anno circa, in ambiente a
temperatura di circa 10 gradi.
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D.O.P.
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Salamini Italiani alla Cacciatora
Zona Tipica: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise.
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Salame di forma cilindrica, compatto e di consistenza non elastica. La fetta si presenta compatta ed omogenea, colore rosso rubino uniforme con granelli di grasso ben distribuiti. Profumo delicato e caratteristico, gusto dolce e delicato mai acido.
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Testa in cassetta di Gavi
Zona Tipica: Comunità Montana Alta Val Lemme e dei comuni dell’area del Gavi (AL)
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La testa in cassetta è un tipico salume “di risulta”: lo stratagemma studiato dai contadini per conservare e rendere appetitose le parti del maiale che avanzavano dalla produzione di prosciutti, coppe e salami. La versione elaborata dai macellai di Gavi si differenzia dall’originale contadino per l’uso di tagli bovini nobili e meno nobili che ingentiliscono la ricetta.
Viene prodotta, esclusivamente nei mesi invernali, utilizzando accanto alla testa del maiale, la lingua, il muscolo e il cuore bovino, considerato indispensabile per ravvivare il colore della fetta.
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Filetto Baciato
Zona Tipica: Ponzone e Val Bormida (AL)
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Insaccato dal sapore delicato, originario di Ponzone e prodotto in tutta la Val Bormida. La carne e il grasso di suino vengono triturati grossolanamente e conditi con sale, pepe tritato, aglio, noce moscata, vino. L'impasto viene steso su un fazzoletto di budello suino e sopra viene posto filetto di maiale precedentemente conciato con sale e aromi per almeno una settimana. Si arrotola il tutto e si lega con il filetto sempre al centro. Dopo un periodo di stagionatura di sei mesi è pronto per il consumo.
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Muletta Monferrina
Zona Tipica: Monferrato (AT)
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Uno dei più pregiati salumi del Monferrato. Destinata a una lunga stagionatura, consiste per l’80% di carne suina magra, morbida e tenera di prima scelta (coscia, culatello della lonza, spalla, fesotto di spalla) tritata a grana media e di un restante 20% a base di grasso di pancetta. Il tutto è condito con sale, pepe in polvere bianco e nero, noce moscata e un infuso di aglio e vino vecchio, in genere Barbera. Per l’insaccatura si usa il budello cieco di maiale, più adatto alle lunghe stagionature, che dà al salume una forma irregolare, grande (diametro di circa 10 centimetri) e piuttosto tozza. Dopo 10 giorni di maturazione in luogo caldo, la Muletta stagiona circa sei mesi in locali ventilati, freschi e umidi.
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I.G.P.
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Nocciola del Piemonte "Tonda gentile delle Langhe”
Zona Tipica: Piemonte
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La composizione del frutto comprende una buona percentuale zuccherina (14%), elementi proteici (16% circa) e risulta ricchissima di grassi (oltre il 60%). Questo si traduce in un alto valore nutritivo (100 gr. di nocciole edibili producono poco meno di 700 calorie).
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Bonet
Zona Tipica: Piemonte
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Dolce tipico al cucchiaio a base di amaretti, cacao, uova, panna e caramello. Viene servito freddo ed è un modo irrinunciabile di terminare un vero pranzo alla piemontese.
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Krumiri
Zona Tipica: Casale Monferrato (AL)
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Biscotti caratteristici di Casale Monferrato, secchi (a base di burro, uova, zucchero e farina), un po' ricurvi, poiché, si dice, dovevano imitare la forma dei baffi di re Vittorio Emanuele II.
Sono stati brevettati nel 1870 da Domenico Rossi, pasticcere di Casale, per alcuni suoi amici che frequentavano il Caffè della Concordia, che sorgeva in piazza Mazzini.
All'origine del nome, peraltro molto incerta, forse c'è la pastafrolla, la quale è molto "capricciosa", fa sempre quello che vuole, rendendo i Krumiri come dotati di volontà propria. Infatti il termine vagamente dispregiativo dato a questi biscotti ha in qualche modo a che fare con una tribù araba molto violenta, le cui scorribande in Tunisia nel 1881 furono il pretesto per l'invasione francese della regione.
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Baci di Dama
Zona Tipica: Canelli (AT), Susa (TO), Cuneo e Alessandria e provincia.
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Tipici dolci diffusi in tutto il Piemonte, in genere composti da due piccoli biscotti rotondi, a base di nocciole, tra i quali c'è una crema. Alcuni tipi di Baci, invece che i biscotti racchiudono la crema tra due amaretti o tre due meringhe.
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Ubià
Zona Tipica: Grana d'Asti (AT)
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Ostia dolce tipica del paese di Grana d'Asti, ottenuta con farina, zucchero, latte, uova, olio, burro e vanillina.
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Amaretti di Mombaruzzo
Zona Tipica: Mombaruzzo (AT)
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Biscotto secco o morbido, leggermente amaro, caratteristico di molte zone del Piemonte. L'origine di questo dolce si fa risalire a Francesco Moriondo, cuoco e pasticcere alla corte dei Savoia nella prima metà del Settecento; si trasferì in seguito a Mombaruzzo, dove cominciò a produrre in proprio il suo dolce. Da allora il paese è noto per gli amaretti e tuttora operano i discendenti del grande pasticcere.
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Baci di Cherasco
Zona Tipica: Cherasco (CN)
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Confetti di cioccolato fondente con nocciole (var. Tonda Gentile delle Langhe) tostate e frammentate, e burro di cacao.
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Nocciolini di Chivasso (Noasèt)
Zona Tipica: Chivasso (TO)
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Amaretti piccolissimi, specialità dolciaria molto ricercata in Piemonte. L'elemento base è la rinomata nocciola tonda delle Langhe, che viene tritata e pestata, con zucchero e bianco d'uovo. Una delle più antiche produttrici di nocciolini di Chivasso è la pasticceria Bernardi, fondata nel 1832.
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Giandujotto di Torino
Zona Tipica: Torino (TO)
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Cioccolatino a forma di spicchio o barchetta rovesciata, ottenuto impastando cacao, zucchero e le nocciole tonde gentili del Piemonte, rinomate per la loro qualità fine e gustosa.
Il cioccolato Gianduja nacque per caso all'inizio dell'Ottocento, come espediente fortuito dei cioccolatieri torinesi per sopperire alle loro difficoltà nel rifornirsi di cacao, a causa del blocco continentale imposto da Napoleone. Essi iniziarono ad aggiungere in misura variabile nocciole tostate all'impasto di cacao e zucchero. Un'aggiunta ancora clandestina (nocciole e mandorle torrefatte erano considerate sostanze adulteranti) e che iniziò ad essere esplicitamente dichiarata solo all'inizio del Novecento con la divulgazione della ricetta segreta del cioccolato alla nocciola "detto Gianduja".
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Fuiot
Zona Tipica: Piemonte
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Tipico recipiente in terracotta al di sotto del quale viene messa una candelina che serve a tenere la pietanza calda. Si usa principalmente per la bagna cauda.
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Carte da Gioco Piemontesi
Zona Tipica: Piemonte
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Mazzo composto da 36, 40 o 52 carte in stile a semi francesi strettamente correlate alle carte di Genova, di cui ha simili dimensioni e figure ma con linea di divisione orizzontale. Tre dei quattro assi sono decorati da una ghirlanda disposta attorno al semplice simbolo del seme. Nella maggior parte delle edizioni l'asso di Cuori è l'unico privo di questa decorazione, essendo la carta che recava il bollo d'imposta; tuttavia in alcune edizioni recenti la ghirlanda compare su tutti e quattro gli assi. Quest'ultima può essere dello stesso colore del seme (due rosse e due nere), oppure nera su tutti e quattro gli assi.
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