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Prescinsêua
Zona Tipica: Provincia di Genova

Si tratta di latte, fatto rapprendere e inacidire, che dai genovesi viene usato (purché separato dal suo siero detto schêuggia) nel pesto e in altre vivande. Non ne esiste praticamente il corrispondente termine in italiano, potrebbe essere tradotto come "quagliata"; non va confuso con la ricotta altrove usata in sua vece.


Formaggetta della Valle Argentina
Zona Tipica: Valle Argentina, nell'entroterra tra Savona e Imperia

Prodotta con latte intero e crudo e viene effettuata una cagliata per ogni forma. Generalmente si consuma fresca e si presenta senza crosta con la pasta di color bianca morbida e compatta. Viene anche stagionata e quindi la crosta che si viene a formare ha un colore giallo ocra ed é sottile. La pasta è sottile, grassa con un colore paglirino presentando un'occhiatura piccola ed uniforme. Il suo sapore dipende dai pascoli da cui traggono il nutrimento gli allevamenti. E' ottima da grattugiare per insaporira il pesto e le torte salate.


Testa in Cassetta Ligure
Testa in Cassetta Ligure
Zona Tipica: Liguria

Insaccato preparato con la testa del maiale tagliata a pezzi, condita con sale, aglio, timo e altre erbe aromatiche, avvolta in un telo, insaccata e cucinata nello stomaco di suino. Si fa lessare e poi si mette sotto un peso per la fuoriuscita dell'acqua di cottura. Si consuma fredda, tagliata a fettine.



D.O.P.
Olio d’oliva extravergine
Riviera Ligure

Zona Tipica: Liguria

In Liguria, secondo le testimonianze storiche più antiche, l’olivo veniva coltivato già nel VI secolo a.C. ma è nel Medioevo che si registra lo sviluppo maggiore. Nel ’600 Oneglia controllava il commercio dell’olio in tutta Europa. L’olio d’oliva extravergine Riviera Ligure ha la menzione aggiuntiva:
“Riviera dei Fiori” caratterizzato dalla varietà di olivo Taggiasca all’80%
“Riviera del Ponente Savonese” caratterizzato dalla varietà di olivo Taggiasca al 60%
“Riviera di Levante” caratterizzato dalle seguenti varietà di olivo presenti, da sole o congiuntamente: Lavagnina, Razzola, Pignola per almeno il 65%.



Troffie
Zona Tipica: Recco (GE)

Pasta fresca fatta di farina acqua e sale a forma di piccolo doppio cono allungato e attorcigliato su se stesso. Per lungo tempo prodotte a mano dalle donne di Testana (località collocata sulle alture di Recco) hanno avuto una diffusione nazionale e sono il risultato di una pazienza certosina. Poiché la farina in Liguria era più preziosa che altrove ed essendo gli spazi per la coltivazione del grano molto limitati, la classica parsimonia ligure trovò due soluzioni per fare rendere di più questa specialità: completare il piatto con patate e fagiolini verdi oppure farli di farina di castagna di cui la Liguria era ben fornita.


Preboggion
Preboggion
Zona Tipica: Liguria

Voce totalmente genovese, che non ha nella lingua italiana vocabolo corrispondente, e con la quale si indica un insieme d' erbe selvatiche che varia a seconda della località; in Genova sono denominati così certi mazzi di erbaggi, composti di bietole, cavoli cappucci primaticci (gagge) e prezzemolo. Nella Riviera di Levante il preboggion comprende le seguenti erbe: cicerbita, talegna, raperonzolo, dente di cane, pimpinella, borragine e bietole di prato. Il dizionario Frisoni traduce il preboggion «minestrone contadinesco»; secondo il Casaccia è «un intruglio di erbe». Il nome preboggion trae origine da Goffredo di Buglione, condottiero delle crociate di origine belga. Durante una sosta di questi crociati a Genova, pare che i camalli mandassero i ragazzi in giro a raccogliere le erbe "pro Boggion", per Buglione (anni '30). Con queste erbe facevano una minestra calda per sostenere i crociati che stavano partendo. La data del preboggion è il 2 agosto (S. Eusebio) e si festeggia a Sestri Ponente, la raccolta si faceva 15 giorni prima.


Rissêu
Zona Tipica: Liguria

È una delle più famose espressioni artistiche dell'utilizzo della pietra. Si tratta di un manufatto tipicamente ligure che nasce dal sapiente assemblamento di ciottoli di mare di colore diverso per dar vita a rappresentazioni grafiche davvero suggestive. Un classico esempio sono i sagrati delle chiese, così come gli spazi antistanti i più prestigiosi palazzi. I ciottoli, una volta selezionati, venivano poi inseriti in un letto di sabbia fine, precedentemente bagnata e battuta. L'antica tecnica del rissêu si sta perdendo, soprattutto per la mancaza di manodopera qualificata come per la difficoltà di reperire la materia prima, cioè le pietre stesse. L'arte di assemblare pietre per ricavarne figure nasce secoli fa per consolidarsi nel 1700. Lo sviluppo maggiore si ha nei sagrati delle chiese. L'abilità è proprio quella di accostare pietre dai colori e dalle sfumature diverse per creare vari disegni, soprattutto dal tema floreale, e decorazioni. Nel Tigullio sono presenti anche rissêu a 3 colori, combinando al bianco anche il rosso del diaspro e il verde; questo tipo di decorazioni si trovano a Missano, Leivi e Ri (Chiavari).


Ardesia di Lavagna
Zona Tipica: Lavagna e Val Fontanabuona (GE)

Le cave d'ardesia della Val Fontanabuona non sono soltanto casuali buchi, come altre miniere, ma scenografiche caverne, interamente scavate dall'uomo, e solcate da regolari, geometriche scansioni, corrispondenti ai moduli estrattivi. Numerosi visitatori del passato avevano ammirato i "tetti" argentei di Genova, costruiti con sottili lastre di ardesia, così diversa da quella - più dura e più nera - di certe zone francesi; architetti e designers del nostro tempo hanno cominciato ad amare questa pietra morbida e calda, costituita da argilla pigmentata e scistosa, così adatta per i moderni interni di abitazione, e per realizzare oggetti d'arredamento. Un percorso di visita - in parte già aperto, e in parte in allestimento - consente oggi di apprezzare, oltre al "prodotto finito" in pietra nera, anche la storia del suo utilizzo da parte dell'uomo.


Carte da Gioco Genovesi
Zona Tipica: Provincia di Genova

Mazzo composto da 36, 40 o 52 carte con stile a semi francesi, molto simile a quello franco-belga. Le dimensioni delle carte sono quindi più large che in altri stili regionali, più o meno quanto un mazzo da Poker. Le carte non figurate sono assai semplici, senza indice, mentre le figure sono elegantemente decorate, e i personaggi indossano gli stessi abiti dei corrispettivi francesi. Le poche differenze con quest'ultimo stile sono esposte dettagliatamente nella galleria francese; comunque, quella più evidente è la suddetta assenza degli indici.
Fra le carte regionali italiane, solo le Genovesi hanno una linea di divisione diagonale per le figure.



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