La bolla papale che attesta il miracolo
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L'Ostia Incarnata
Alatri (FR)
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La testimonianza di questo evento miracoloso è riportata in un lettera inviata da Papa Gregorio IX al vescovo della diocesi alatrina, Giovanni V. Il documento, datato 13 marzo 1228, riporta il fatto che gli era stato precedentemente descritto dal vescovo, in un documento a noi non pervenuto. Una giovane, suggestionata dal cattivo consiglio di una vecchia strega, dopo aver ricevuto dalle mani del sacerdote l'ostia, la trattenne in bocca fino al momento in cui la nascose in un panno dove, tre giorni dopo, ritrovò l'ostia trasformata in carne. Nella lettera inviata al vescovo (questo documento è attualmente conservato nell'archivio del Duomo di Alatri), il papa interpreta l'evento come un segno divino contro le diffuse dottrine eretiche contrarie al dogma della Transustanziazione. Non è privo di significato, per alcuni, il fatto che tale miracolo sia avvenuto a soli dodici anni di distanza dal IV Concilio Lateranense, nel quale venne ribadita la veridicità del dogma della Transustanziazione (="passaggio totale della sostanza del pane e del vno in quella del corpo e sangue di Cristo, in virtù della consacrazione").
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