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DATI TERRITORIO
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ANCONA
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Regione: Marche
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Provincia: Ancona
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Popolazione: 100.507
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Altitudine: 16 metri slm
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Zona Climatica: D
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Latitudine: 43° 36' 08" N
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Longitudine: 13° 30' 28" E
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PERNOTTAMENTO
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ANCONA
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Ostello "Ancona"
Via Lamaticci, 7
60126 Ancona (AN)
( 071/42257 FAX 071/42257
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MUSEI & MONUMENTI
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ANCONA
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Museo Archeologico Nazionale delle Marche
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Museo Archeologico Nazionale delle Marche
Via Ferretti 1 Ancona (AN)
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Creato nel 1860, il museo divenne statale nel 1906 e nel 1958 è stato riaperto nel cinquecentesco palazzo Ferretti, attribuito a Pellegrino Tibaldi. Tra le collezioni da segnalare, quelle relative alla prima e alla seconda età del Ferro, alla civiltà picena e a quella dei Galli Senoni. Vi sono anche sezioni tematiche, dedicate agli abiti arcaici, all'isola villanoviana del Fermo, ai depositi votivi dei luoghi di culto. Sono esposti corredi funerari maschili ricchi di armi e corredi femminili che comprendono fibule, collane etc. Tra le testimonianze scultoree, la stele di Novilara e la testa in calcare del guerriero di Numana. Tra gli oggetti di importazione: vasi, argenti e avori di fattura etrusca; monili d'oro sia di tipo ellenistico sia di area celtica. Sono in corso di allestimento le sezioni dedicate al mondo romano e altomedievale.
Orario Lunedì-domenica 8.30-13.30
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Informazioni: ( 071202602
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Pinacoteca Comunale Francesco Podesti e Galleria d'Arte Moderna
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Pinacoteca Comunale Francesco Podesti e Galleria d'Arte Moderna
Via Pizzecolli 17 Ancona (AN)
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Dedicata al pittore anconetano Francesco Podesti (1800-1985), la pinacoteca è ospitata nello storico palazzo Bosdari e annovera dipinti di pregio che documentano la pittura nelle Marche dal XIV al XIX secolo nonché le influenze venete. Si segnalano le opere di Carlo da Carmerino, Arcangelo di Cola, Andrea Lilli, dei veneti Carlo Crivelli Tiziano (Pala Gozzi del 1521), Sebastiano del Piombino e Lorenzo Lotto, del toscano Orazio Gentileschi e dell'emiliano Guercino. Una sezione è dedicata all'arte moderna con opere di Bruno Cassinari, Virgilio Guidi, Massimo Campigli, Aligi Sassu, Orfeo Tamburi e altri.
Orario Lunedì 9.00-13.00; martedì-sabato 9.00-19.00; domenica 15.00-19.00
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Biglietto: Ingresso a pagamento, gratuito domenica, festività Informazioni: ( 0712225041 FAX 0712225048
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Museo Diocesano
Piazza Duomo 9 Ancona (AN)
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Il museo, che ha sede nell'ex Episcopio, raccoglie il patrimonio lapideo proveniente dai lavori di ristrutturazione e restauro dell'attigua cattedrale di San Ciriaco. Sono esposti circa 350 pezzi, tra i quali il sarcofago di Flavio Gorgonio (IV secolo d.C.), dipinti dal XIV al XIX secolo, il Tesoro della cattedrale con argenteria, tessuti e suppellettili sacre e gli arazzi fiamminghi realizzati su cartoni tratti da modelli di Peter Paul Rubens.
Orario Visitabile a richiesta
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Biglietto: Ingresso a pagamento; gratuito domenica, festività Informazioni: ( 0712074703 FAX 071206041
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Museo Omero
Via Tiziano 50 Ancona (AN)
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Museo per non vedenti, ma anche per le scolaresche, è stato aperto nel 1993 e verrà trasferito nella Mole Vanvitelliana. In ordine cronologico sono esposti calchi in gesso e modelli in legno riproducenti celebri sculture e monumenti, realizzati per lo più a grandezza originale. Dai modelli della scultura egizia ai capolavori dell'arte greca, come la Nike di Samotracia e la Venere di Milo, si passa all'esposizione di opere etrusche e romane per concludere la sezione con opere del Medioevo italiano. Tra i modelli di opere architettoniche, da segnalare il Pantheon di Roma, la basilicata di San Pietro in Vaticano, la cattedrale di San Ciriaco di Ancona e il Partenone di Atene.
Chiuso domenica, lunedì Orario Martedì-sabato 9.30-12.30, 16.00-19.00
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Biglietto: gratis Informazioni: ( 0712811935
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MERCATINI
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Mostra Mercato di Antiquariato, Modernariato e Collezionismo
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Ancona (AN)
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Piazza Cavour, Piazza del Papa e Piazza Roma
L'ultima domenica e sabato pomeriggio precedente (escluso giugno, luglio ed agosto) dalle ore 9 alle 20 |
Informazioni: Gianni Brandozzi ( 0736/256956
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MITI & LEGGENDE
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ANCONA
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Madonna di San Ciriaco Duomo di Ancona
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Il prodiogio della Madonna del duomo di Ancona
Ancona (AN)
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La sera del 25 giugno del 1796 la signora Francesca, una vedova trentenne, da sempre devota della Madonna, sale dal porto, insieme ad altre madri, verso il Duomo di San Ciriaco. In città si è sparsa la notizia dell’avanzata trionfale dell’esercito francese comandato dal gen. Bonaparte, e dell’armistizio sottoscritto a Bologna, nel quale il Papa è costretto a cedere ai Francesi, Ferrara, Bologna ed Ancona; a pagare un contributo di 21 milioni di lire, parte in denaro, parte in bestiame e derrate; a consegnare cento monumenti d’arte, tra quadri, vasi, statue e trecento codici manoscritti di valore, a scelta dei francesi. I fatti confermano la fama di anticlericali e di predatori che precede le truppe francesi ed atterrisce la popolazione che affolla le chiese implorando protezione dal cielo.
C’è ancora poca gente quando la piccola comitiva orante di donne sale dalla cripta dei Santi Patroni alla cappella della Madonna. Possono prendere posto proprio sul primo gradino, ai piedi dell’Immagine. La Madonna è con il solito volto umile, con gli occhi chiusi, con le pupille quasi coperte dalle palpebre, il capo reclinato verso la spalla. Intenta a leggere le sette allegrezze della Santa Vergine, Francesca non si accorge che attorno all’altare si è raccolta una folla considerevole. Terminate le invocazioni, alza gli occhi e le sembra di vedere l’immagine della Madonna con gli occhi quasi interamente aperti. Teme un’allucinazione, abbassa il capo, si ricompone in preghiera con gli occhi chiusi; la gente attorno ha notato qualcosa ed alza notevolmente il tono delle preghiere. Francesca risolleva il capo verso il quadro e vede la Madonna non solo con gli occhi aperti, ma con il sorriso sulle labbra. Non ha tempo di dire alle vicine quanto vede che la piccola Barbara di dodici anni, balza sotto l’altare e, rivolta alla madre, grida “è vero, la Madonna apre gli occhi e ride”. Anche le donne presenti, dopo aver soccorso la madre di Barbara, svenuta per l’emozione, osservano attentamente il quadro e notano che gli occhi della Madonna continuano ad aprirsi e che il volto si fa quasi sorridente.
La notizia vola! Accorrono tutti per vedere il fenomeno. A leggere le testimonianze rese in seguito, molti all’inizio restano increduli, pensando ad una illusione ottica o collettiva, ma poi si convincono. Per tutti valga la testimonianza del pittore Antonio Meloni di Imola, che esaminerà a lungo il quadro: “Ritrovandomi in vicinanza, vidi che all’aprirsi degli occhi, questi si vedevano limpidi, e non più confusi con il chiaro e oscuro delle tinte... il volto compariva più ilare e quasi ridente”. Il Prodigio continua fino all’11 febbraio dell’anno successivo 1797, quando il Generale Napoleone Bonaparte, accusando i Canonici del Duomo di ingannare il popolo, vuole ispezionare personalmente il quadro. Come ha in mano il quadro, liberato della cornice e del vetro, l’attenzione di Napoleone cade sul nastro di perle, rubini e altre pietre preziose che fanno corona all’Immagine; egli pensa bene di prendere tale patrimonio per “provvedere, dice, il corredo da sposa ad una giovane del locale Ospizio di Carità”. Fa togliere dal quadro il prezioso nastro, lo prende in mano, ma... rimane perplesso. Ai presenti sembra addirittura che il Generale cambi colore nel volto, ed interpretano questa indecisione con un intervento straordinario della Madonna. Con sorpresa di tutti, il Generale restituisce il nastro di perle preziose perché sia rimesso sul petto della Madonna.
In seguito, per suggerimento del Vescovo, e per desiderio di Napoleone stesso, il quadro viene coperto con un velo di seta ricamato.
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