|
|
SAGRE & TRADIZIONI
|
AREZZO
|
AR
|
|
|
Giostra del Saracino
Arezzo (AR)
Penultimo sabato di Giugno e prima domenica di Settembre
|
Buratto, simulacro di un imponente Re delle Indie, è dai tempi più remoti il protagonista della Giostra del Saracino. Contro di lui si scagliano i "campioni" delle quattro Porte e contro di lui si infrangono sovente le speranze di vittoria. Reca sul braccio sinistro lo scudo con la targa da colpire; si difende per mezzo di un flagello (mazzafrusto), impugnato con la destra, costituito da tre palle di cuoio del peso di 250 grammi ciascuna, sostenute da corde lunghe un metro. Appena colpito, il Saracino ruota su se stesso e protende la sua arma per colpire il giostratore sulle spalle.
La piazza Grande, delimitata da un portico vasariano, da un'abside romanica e da una torre medievale, è il terreno di gara in cui risuona l'antico grido di guerra "Arezzo a san Donato!" (il patrono della città) gridato da centinaia di arcieri. Segue un gioco d'armi praticato già dal Duecento, quando Arezzo rivaleggiava alla pari con Firenze e Siena e i cittadini usavano allenarsi all'esercizio bellico torneando contro un fantoccio che raffigurava un guerriero saraceno. Questi, imperniato su un palo, attende l'assalto brandendo uno scudo e un "mazzafrusto", che anticamente era munito di palle di piombo, ma che oggigiorno è reso inoffensivo. I cavalieri che "corrono la lancia" indossano antichi costumi e sono in tutto otto, due per ogni contrada. A turno, tra il rullare dei tamburi e gli squilli delle chiarine, si lanciano al galoppo contro l'arcigno fantoccio e cercano di centrarne lo scudo evitando nello stesso tempo di essere a loro volta colpiti dalle palle che sono messe in movimento dal colpo ricevuto. Un maestro di campo e una giuria seguono con attenzione i competitori e poi assegnano il premio al quartiere i cui cavalieri sono stati i più abili, mentre per fortuna i più maldestri non devono più assoggettarsi al pagamento del riscatto che un tempo era loro chiesto, anche se non è cambiato il dileggio popolare che li colpisce. La giostra è preceduta da un complesso cerimoniale che inizia il mattino con la lettura del bando in piazza del Comune. Segue un variopinto corteo composto di centinaia di figuranti in costumi trecenteschi e di una trentina di cavalli che sfilano al suono dell'Inno del Saracino. Nel pomeriggio dopo la benedizione delle armi, comincia l'esibizione degli sbandieratori e la lettura della disfida, seguono alcune evoluzioni equestri e infine la giostra, il cui premio è rappresentato da una lancia dorata realizzata appositamente da un intagliatore aretino.
* giostradelsaracino@comune.arezzo.it : www.lagiostradelsaracino.it
|
|
|
|
|
|
|
|