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     DATI TERRITORIO     CALDARO SULLA STRADA DEL VINO  BZ 
 Regione: Trentino A. A.   Provincia: Bolzano 
 Altre Lingue: Tedesco   Toponimo: Kaltern An Der Weinstrasse 
 Popolazione: 6.852   Altitudine: 425 metri slm  Zona Climatica: F
  Latitudine: 46° 24' 42" N    Longitudine: 11° 14' 30" E 
 
     MUSEI & MONUMENTI     CALDARO SULLA STRADA DEL VINO  BZ 

Museo Provinciale del Vino
Museo Provinciale del Vino
Via dell'Oro 1
Caldaro sulla Strada del Vino (BZ)
Il museo, allestito nella cantina Di Pauli, raccoglie attrezzi, grafici, e tabelle didattiche relativi alla produzione del pregiato vino della zona, famoso già in età romana.

Chiuso lunedì; novembre-marzo 
Orario Aprile-ottobre: martedì-sabato 9.30-12.00, 14.00-18.00; domenica, festività 10.00-12.00

Informazioni: ( 0471963168


     MITI & LEGGENDE     CALDARO SULLA STRADA DEL VINO  BZ 
L'origine del lago di Caldaro
Caldaro sulla strada del vino (BZ)

Il Signore lascia talvolta il suo splendente trono di stelle per scendere sulla terra e, rivestito di poveri panni, s'avvia per le numerose strade del mondo. Il suo viso è dolce ed umile e i suoi occhi riflettono un'infinita bontà. Passa per le nostre rumorose città, per i nostri tranquilli viaggi. A volte sosta per via, per rivolgere la parola a qualche passante che incontra sul suo cammino. Troppo spesso questi non ode, o finge di non udire la voce che lo chiama: ha fretta, troppa fretta e si allontana indifferente.
Talvolta il celeste Viandante sosta davanti ad una casa: bussa ed attende pazientemente che qualcuno l'inviti ad entrare, ma troppo spesso quella porta rimane chiusa, ostinatamente chiusa.
Col viso triste, accorato egli riprende, allora, il suo cammino alla ricerca di altri uomini a cui rivolgere la sua parola di amicizia, in cerca di altre case in cui portare il dono della sua bontà.
Così, un giorno, il Signore giunse alla terra di Caldaro. La terra era bella, fiorente. Stanco, affaticato per il lungo cammino, egli si diresse verso il maso Klughammer. La casa era solida, massiccia, di bella fattura e testimoniava chiaramente del benessere della famiglia che vi abitava. Infatti, il padrone del maso, il «Bauer», era assai ricco; possedeva campi, vigneti, prati e pascoli al piano e al monte; i suoi granai erano ricolmi di grano e le sue stalle di armenti.
Malgrado le sue grandi ricchezze, quel contadino era il più povero tra i poveri, perché era avaro. Mai un soldo egli aveva tolto dalle sue casse per donarlo ad un mendico, mai un pane egli aveva levato dalla sua dispensa, per donarlo ad un affamato.
Alla porta del maso Klughammer venne, dunque, a bussare il Signore. Gli aprì il padrone stesso.
Si trovarono di fronte, l'uomo dal cuore di pietra e il Viandante dagli occhi luminosi, pieni di bontà.
«Che vuoi?» chiese con voce aspra il contadino.
«Un pezzo di pane ed un sorso d'acqua; ho fame e la gola mi brucia per l'arsura» rispose il forestiero, con voce supplichevole.
E già la contadina impietosita, stava per porgergli quanto chiedeva, quando l'uomo, con voce dura e cattiva, proruppe:
«Non c'è pane in casa mia, per i vagabondi, e di acqua Dio ne manda tanto poca!… Vattene».
Il Viandante chinò il capo in silenzio e si allontanò dirigendosi verso i boschi della Mendola. Qui egli sostò, in cerca di un rifugio. I maestosi abeti inchinarono le cime al passaggio del loro Creatore. Solo, inginocchiato sulla nuda terra, pregò e diede sfogo al suo cuore traboccante di amarezza. Pianse per la cattiveria, per la durezza di quell'uomo e di tutti gli uomini che, chiusi nel loro freddo egoismo, non avevano voluto accogliere il suo invito alla bontà, alla generosità, all'amore.
Lacrime cocenti inondavano il volto santo. Caddero, come rugiada, tra i sassi, fra l'erbe, inzupparono il terreno; a poco a poco si raccolsero insieme e formarono una piccola sorgente. Questa andò rapidamente ingrossando e diede origine ad un torrente. Scorrevano, scrosciando, fra massi e dirupi le sue acque; all'improvviso si gonfiarono, ribollendo tutte di schiuma, e, superate le sponde, precipitarono a valle. Con furia paurosa, la fiumara tutto travolse ciò che incontrò sul suo cammino: campi, vigneti, prati, case…
E dove prima regnava la ricchezza, il benessere, lasciò desolazione e rovina.
Il maso Klughammer fu risparmiato in tanta devastazione (ed esiste tutt'oggi), ma i prati, i vigneti, i campi rigogliosi furono devastati e sommersi dalle acque.
Così il contadino superbo ed avaro divenne povero, povero fra tanti altri poveri.
Acqua, si, ce n'era molta, ora: una limpida discesa verd'azzurra ricopriva quelle campagne un tempo rigogliose di fiori, di messi, di frutti.
Nacque così, secondo la leggenda, il lago di Caldaro.


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