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DATI TERRITORIO
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FOGGIA
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FG
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Regione: Puglia
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Provincia: Foggia
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Popolazione: 155.203
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Altitudine: 76 metri slm
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Zona Climatica: D
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Latitudine: 41° 27' 34" N
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Longitudine: 15° 33' 10" E
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MUSEI & MONUMENTI
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FOGGIA
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FG
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Museo e Pinacoteca Comunali
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Museo e Pinacoteca Comunali
Piazza V. Nigri 1 Foggia (FG)
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Il museo, allestito nell'ottocentesco palazzo Arpi, comprende una sezione archeologica, una pinacoteca e un settore riservato alle tradizioni popolari. La prima sezione, dedicata per la maggior parte alla civiltà della Daunia, raccoglie reperti provenienti dall'antica Arpi (distrutta dai Saraceni intorno al Mille), Ascoli Satriano (Ausculum), Lucera, Herdoniae (Ordona, distrutta da Ferdinando d'Aragona nel 1484), San Paolo di Civitate (Teanum Apulum): ceramiche del Neolitico, vasi a decorazione geometrica e a figure rosse, ceramica dello stile di Gnathia, corredi tombali, vasi, bronzi, decorati, statuine, monete. La pinacoteca espone opere di artisti attivi in Capitanata a partire dal XVIII secolo, napoletani, (Francesco De Mura, Domenico Morelli, Filippo Palizzi), di pittori foggiani dell'Ottocento tra cui Saverio Altamura, Domenico Caldara, Vincenzo Dattoli, Nicola Parisi, oltre ai ritratti di personaggi regali. Una sezione è dedicata all'arte contemporanea con opere di Renato Guttuso, Gianni Dova, Remo Brindisi. La sezione delle tradizioni popolari accoglie materiale etnografico relativo alle arti e ai costumi della Capitanata. Una sala è infine dedicata a Umberto Giordano (1867-1948) e raccoglie il pianoforte usato dal musicista foggiano negli ultimi anni di vita, diari autografi, la partitura dell'Andrea Chenier.
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Informazioni: ( 0881726245 FAX 0881771823
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SAGRE & TRADIZIONI
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FOGGIA
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FG
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Festa dell'Incoronata
Foggia (FG)
Ultima domenica di aprile
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Un tempo le "compagnie" di pellegrini giungevano al santuario della Madonna Incoronata a piedi scalzi o a bordo di carri infiocchettati, oggi vi arrivano in auto o su autobus, ma alcuni rituali sono rimasti intatti. Fra questi l'uso di compiere, prima di entrare nel tempio, tre giri intorno all'edificio, oppure di salire in ginocchio la scala santa e di farsi ungere la fronte con l'olio benedetto, oppure ancora di uscire, dopo aver recitato le proprie preghiere, retrocedendo a piccoli passi senza mai volgere le spalle all'altare. Questo culto ha avuto origine, si dice, in seguito a una prodigiosa apparizione avvenuta nell'anno 1001. Il conte di Ariano Irpino, mentre stava cacciando nel bosco situato presso il fiume Cervaro, vide la Vergine indicargli una statuetta collocata tra i rami di una frondosa quercia. L'apparizione pregò il cavaliere di far costruire in quel luogo una cappella senza usare ori né ornamenti preziosi, giacché sarebbero bastate le sue sole grazie a farla splendere. Poco dopo passò un povero contadino di nome Strazzacappa che vide i suoi buoi piegare le ginocchia di fronte alla quercia, si fermò e si prostrò a fianco del conte per pregare. Il ricco signore allora fece costruire la chiesa (poi divenuta un santuario) e il contadino offrì alla Vergine la sua caldarella, ovvero una caldaietta ripiena d'olio. Ancora oggi i pellegrini prendono un po’ di olio da questo recipiente per poi ungere gli ammalati. In ricordo di questo evento ogni anno si svolge una festa che rinuncia ai fuochi artificiali, alla musica e alla processione. Il mercoledì precedente la statua della Madonna viene vestita con l'abito festivo. Venerdì ha luogo la "cavalcata degli angeli", cioè la rievocazione dell'apparizione. Un corteo di cavalli bardati a festa porta in groppa, o seduti su carretti, bambini vestiti da angeli, da fraticelli, da santi e compie i rituali tre giri intorno al santuario. Sabato poi vi è un grande afflusso di pellegrini e alle quattro del mattino si celebra una suggestiva cerimonia dell'apparizione, che sarebbe avvenuta proprio a quest'ora. Testimonianze di grazie ricevute sono le numerose tavolette votive appese alle pareti del santuario.
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