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DATI TERRITORIO
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NOCERA TIRINESE
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CZ
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Regione: Calabria
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Provincia: Catanzaro
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Popolazione: 4.706
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Altitudine: 240 metri slm
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Zona Climatica: C
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Latitudine: 39° 02' 07" N
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Longitudine: 16° 09' 39" E
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SAGRE & TRADIZIONI
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NOCERA TIRINESE
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CZ
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Festa dei vattienti
Nocera Tirinese (CZ)
Sabato santo
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L'inizio è comune a molte altre celebrazioni simili: una statua raffigurante la Madonna che tiene fra le braccia il Cristo morto esce dalla chiesa, seguita dai fedeli e dalla banda musicale. E' sorretta da uomini vestiti di bianco e con la testa cinta da una corona di spine ed è preceduta da un'alta croce che avanza con solenne lentezza. Ogni tanto si ferma davanti a edicole e davanti alle chiese, all'interno delle quali sono stati allestiti i Sepolcri. Poi, all'improvviso, la folla si apre, tutti guardano in un punto lontano da cui provengono velocissimi due uomini scalzi legati fra loro da una corda. Uno è vestito di nero, l'altro di rosso e impersona l'Ecce Homo. Giunti davanti alla statua i due si fermano. A questo punto quello dei due che è vestito di nero mostra un pezzo di sughero (il cardo) nel quale sono confiscati tredici frammenti di vetro e inizia a percuotersi le gambe. Il sangue comincia a uscire dapprima lentamente, poi più copioso. Qua e là tra la folla altri penitenti (vattienti) lo imitarono. Sulle ferite di tanto in tanto viene versato vino misto ed acero che serve a disinfettare, ma anche a impedire che si rimarginino. Ogni vattiente si prepara a questo impressionante rituale con cura meticolosa: la vestizione ha luogo in una stanza dove hanno accesso solo gli amici e i parenti di sesso maschile. Egli indossa una maglietta nera e i corti pantaloncini che lasciano scoperte le cosce, una volta vestito immerge le mani in un pentolone in cui è stata bollita acqua e rosmarino e con tale infuso si lava le gambe. Poi comincia a battersi le membra con le mani, dapprima lievemente, poi con maggior forza per far affluire il sangue. A questo punto entrano in scena gli strumenti di flagellazione, la rosa e il cardo. La rosa è un panno che serve per raccogliere il sangue colato e il cardo per battersi le gambe. Completano il rito i vattienti rientrano nelle loro case, dove con impacchi di acqua e rosmarino arrestano le emorragie.
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