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Le maschere del Carnevale di Borgosesia:
Gin Fiammàa e Peru Magunella
Mèrcu scüròt
Borgosesia (VC)

Giorno dopo Carnevale

Da oltre un secolo a Borgosesia si prolungano di un giorno i festeggiamenti per il carnevale, celebrando il mèrcu scüròt (mercoledì oscuro, ovvero, secondo alcuni, annebbiato per il troppo bere).
Si narra che il mercoledì delle Ceneri del 1854 un alsaziano, capo tintore di una filatura, ancora sotto l'effetto delle bevute carnevalesche e incapace di rendersi conto che la festa era finita, si sia messo a ballare e cantare per le strade indossando un frac.
In un battibaleno la gente del posto lo seguì e fu organizzato un corteo funebre in onore del defunto carnevale con frequenti soste nelle osterie della zona. Da allora ogni anno la festa si è ripetuta, nonostante vari tentativi di bloccarla da parte delle autorità ecclesiastiche. Al suo centro vi sono due curiose maschere chiamate Perù Mugunèla e la sua compagna Gin Fiammàa. Lui indossa pantaloni verdi, giacca rossa e una camicia bianca e rappresenterebbe lo spirito di rivolta verso gli invasori napoleonici ed è colui che legge il buffonesco testamento del carnevale dove avvenimenti e personaggi sono presi in giro in chiave satirica nel colorito dialetto locale, Giunge poi il momento della distribuzione del cassul, una sorta di mestolo di legno, a tutti coloro che per l'occasione indossano il frac, un mantello a ruota, il cilindro e vistosi papillon di organza bianca. Costoro hanno diritto di bere in tutte le osterie (piole) e di mangiare gratuitamente la trippa con i cavoli che viene cotta in grandi paioli di rame. Nella serata una schiera di ragazzi dà fuoco a un fantoccio posto su un carretto che simboleggia l'inverno.


* info@carnevalediborgosesia.it
: www.carnevalediborgosesia.it

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